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La prevalenza globale della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è di circa l’11% nella popolazione generale (1). Questa percentuale aumenta considerevolmente nei pazienti con fibrillazione atriale raggiungendo una prevalenza del 23% nei soggetti ultrasessantacinquenni (2).

Le ragioni dell’associazione tra BPCO e fibrillazione atriale vanno ricercate principalmente nella condivisione dei fattori di rischio. La BPCO, inoltre, può direttamente contribuire alla comparsa di fibrillazione atriale attraverso diversi meccanismi fisiopatologici (Figura 1) (3). Le alterazioni degli scambi gassosi, con conseguente ipossia e ipercapnia, determinano una vasocostrizione del circolo polmonare con conseguente comparsa di ipertensione polmonare che, a sua volta, favorisce la comparsa di ipertrofia ventricolare destra e disfunzione diastolica (4). L’ipossia cronica, inoltre, promuove un aumento della flogosi cronica sistemica e dello stress ossidativo che a loro volta facilitano il rimodellamento fibroso a livello atriale (5). Nel tempo la BPCO favorisce la comparsa e la progressione di insufficienza cardiaca destra (6). La presenza di condizioni cliniche concomitanti, quali l’obesità e l’ipertensione arteriosa, di frequente riscontro nella BPCO, contribuisce in misura non trascurabile ai fenomeni di rimodellamento strutturale a livello atriale.

La coesistenza di BPCO e fibrillazione atriale ha ricadute cliniche assai rilevanti. La presenza di BPCO, infatti, è associata ad una maggiore probabilità di progressione della fibrillazione atriale dalla forma parossistica alla forma persistente e ad una minore risposta al trattamento (7, 8). La presenza di BPCO si associa ad un aumentato rischio di ospedalizzazione e di mortalità per tutte le cause nel paziente con fibrillazione atriale (9). Inoltre, nei pazienti con fibrillazione atriale la BPCO è tipicamente associata a sintomatologia più eclatante, una peggiore qualità di vita e maggiore suscettibilità a sviluppare eventi cardiovascolari (10). Tutto questo suggerisce l’opportunità di una attenta valutazione della possibile presenza di fibrillazione atriale nel paziente con BPCO. Oggi lo screening di questa aritmia è reso agevole dallo sviluppo tecnologico che ha reso disponibili dispositivi di dimensioni contenute, comodamente riponibili in una tasca, che interfacciandosi con una App dedicata, consentono di registrare 1 o 6 derivazioni elettrocardiografiche della durata di 30 secondi, adeguata al riconoscimento della presenza di fibrillazione atriale (11).

 

Bibliografia

  1. Buist AS, et al. BOLD Collaborative Research Group. International variation in the prevalence of COPD (the BOLD Study): a population-based prevalence study. Lancet 2007;370:741–750.
  2. Rodrıguez-Manero M, et al. A prospective study of the clinical outcomes and prognosis associated with comorbid COPD in the atrial fibrillation population. Int J Chron Obstruct Pulmon Dis 2019;14:371–380.
  3. Simons SO, et al. Chronic obstructive pulmonary disease and atrial fibrillation: an interdisciplinary perspective. Eur Heart J. 2021 Feb 1;42(5):532-540.
  4. Elia D, et al. Pulmonary hypertension and chronic lung disease: where are we headed? Eur Respir Rev 2019;28:190065.
  5. Linz D, et al. Associations of obstructive sleep apnea with atrial fibrillation and continuous positive airway pressure treatment: a review. JAMA Cardiol 2018;3:532–540.
  6. Agust A, et al. Update on the pathogenesis of chronic obstructive pulmonary disease. N Engl J Med 2019;381:1248–1256.
  7. Pisters R, et al. for the Euro Heart Survey Investigators. Clinical correlates of immediate success and outcome at 1-year follow-up of real-world cardioversion of atrial fibrillation: the Euro Heart Survey. Europace 2012;14:666–674.
  8. Gu J, et al. Impact of chronic obstructive pulmonary disease on procedural outcomes and quality of life in patients with atrial fibrillation undergoing catheter ablation. J Cardiovasc Electrophysiol 2013;24:148–154.
  9. Desai R, et al. The burden and impact of arrhythmia in chronic obstructive pulmonary disease: insights from the National Inpatient Sample. Int J Cardiol 2019;281:49–55.
  10. Durheim MT, et al. Characteristics and outcomes of adults with chronic obstructive pulmonary disease and atrial fibrillation. Heart 2018;104:1850–1858.
  11. Hindricks G, et al; ESC Scientific Document Group. 2020 ESC Guidelines for the diagnosis and management of atrial fibrillation developed in collaboration with the European Association for Cardio-Thoracic Surgery (EACTS): The Task Force for the diagnosis and management of atrial fibrillation of the European Society of Cardiology (ESC) Developed with the special contribution of the European Heart Rhythm Association (EHRA) of the ESC. Eur Heart J. 2021 Feb 1;42(5):373-498.
Figura 1. Correlazione fra malattia polmonare ostruttiva cronica e fibrillazione atriale.
Figura 1
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La prevalenza globale della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è di circa l’11% nella popolazione generale (1). Questa percentuale aumenta considerevolmente nei pazienti con fibrillazione atriale raggiungendo una prevalenza del 23% nei soggetti ultrasessantacinquenni (2).

Le ragioni dell’associazione tra BPCO e fibrillazione atriale vanno ricercate principalmente nella condivisione dei fattori di rischio. La BPCO, inoltre, può direttamente contribuire alla comparsa di fibrillazione atriale attraverso diversi meccanismi fisiopatologici (Figura 1) (3). Le alterazioni degli scambi gassosi, con conseguente ipossia e ipercapnia, determinano una vasocostrizione del circolo polmonare con conseguente comparsa di ipertensione polmonare che, a sua volta, favorisce la comparsa di ipertrofia ventricolare destra e disfunzione diastolica (4). L’ipossia cronica, inoltre, promuove un aumento della flogosi cronica sistemica e dello stress ossidativo che a loro volta facilitano il rimodellamento fibroso a livello atriale (5). Nel tempo la BPCO favorisce la comparsa e la progressione di insufficienza cardiaca destra (6). La presenza di condizioni cliniche concomitanti, quali l’obesità e l’ipertensione arteriosa, di frequente riscontro nella BPCO, contribuisce in misura non trascurabile ai fenomeni di rimodellamento strutturale a livello atriale.

La coesistenza di BPCO e fibrillazione atriale ha ricadute cliniche assai rilevanti. La presenza di BPCO, infatti, è associata ad una maggiore probabilità di progressione della fibrillazione atriale dalla forma parossistica alla forma persistente e ad una minore risposta al trattamento (7, 8). La presenza di BPCO si associa ad un aumentato rischio di ospedalizzazione e di mortalità per tutte le cause nel paziente con fibrillazione atriale (9). Inoltre, nei pazienti con fibrillazione atriale la BPCO è tipicamente associata a sintomatologia più eclatante, una peggiore qualità di vita e maggiore suscettibilità a sviluppare eventi cardiovascolari (10). Tutto questo suggerisce l’opportunità di una attenta valutazione della possibile presenza di fibrillazione atriale nel paziente con BPCO. Oggi lo screening di questa aritmia è reso agevole dallo sviluppo tecnologico che ha reso disponibili dispositivi di dimensioni contenute, comodamente riponibili in una tasca, che interfacciandosi con una App dedicata, consentono di registrare 1 o 6 derivazioni elettrocardiografiche della durata di 30 secondi, adeguata al riconoscimento della presenza di fibrillazione atriale (11).

 

Bibliografia

  1. Buist AS, et al. BOLD Collaborative Research Group. International variation in the prevalence of COPD (the BOLD Study): a population-based prevalence study. Lancet 2007;370:741–750.
  2. Rodrıguez-Manero M, et al. A prospective study of the clinical outcomes and prognosis associated with comorbid COPD in the atrial fibrillation population. Int J Chron Obstruct Pulmon Dis 2019;14:371–380.
  3. Simons SO, et al. Chronic obstructive pulmonary disease and atrial fibrillation: an interdisciplinary perspective. Eur Heart J. 2021 Feb 1;42(5):532-540.
  4. Elia D, et al. Pulmonary hypertension and chronic lung disease: where are we headed? Eur Respir Rev 2019;28:190065.
  5. Linz D, et al. Associations of obstructive sleep apnea with atrial fibrillation and continuous positive airway pressure treatment: a review. JAMA Cardiol 2018;3:532–540.
  6. Agust A, et al. Update on the pathogenesis of chronic obstructive pulmonary disease. N Engl J Med 2019;381:1248–1256.
  7. Pisters R, et al. for the Euro Heart Survey Investigators. Clinical correlates of immediate success and outcome at 1-year follow-up of real-world cardioversion of atrial fibrillation: the Euro Heart Survey. Europace 2012;14:666–674.
  8. Gu J, et al. Impact of chronic obstructive pulmonary disease on procedural outcomes and quality of life in patients with atrial fibrillation undergoing catheter ablation. J Cardiovasc Electrophysiol 2013;24:148–154.
  9. Desai R, et al. The burden and impact of arrhythmia in chronic obstructive pulmonary disease: insights from the National Inpatient Sample. Int J Cardiol 2019;281:49–55.
  10. Durheim MT, et al. Characteristics and outcomes of adults with chronic obstructive pulmonary disease and atrial fibrillation. Heart 2018;104:1850–1858.
  11. Hindricks G, et al; ESC Scientific Document Group. 2020 ESC Guidelines for the diagnosis and management of atrial fibrillation developed in collaboration with the European Association for Cardio-Thoracic Surgery (EACTS): The Task Force for the diagnosis and management of atrial fibrillation of the European Society of Cardiology (ESC) Developed with the special contribution of the European Heart Rhythm Association (EHRA) of the ESC. Eur Heart J. 2021 Feb 1;42(5):373-498.
Figura 1. Correlazione fra malattia polmonare ostruttiva cronica e fibrillazione atriale.
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