L’ipertensione arteriosa è il più comune fattore di rischio modificabile per l’insorgenza di fibrillazione atriale, in ragione della sua elevata prevalenza nella popolazione e del suo importante ruolo fisiopatologico nella genesi delle alterazioni strutturali a livello cardiaco, che tipicamente favoriscono l’insorgenza di fibrillazione atriale, quali l’ipertrofia ventricolare sinistra, la dilatazione ed il rimodellamento strutturale della parete atriale (1). Il rischio di sviluppare fibrillazione atriale nel paziente iperteso è aumentato di circa il 70% rispetto ai soggetti normotesi (2,3). È interessante notare come il rischio di sviluppare fibrillazione atriale sia aumentato anche nei pazienti con pressione normale-alta (4,5). L’ipertensione arteriosa, inoltre, incrementa il rischio di complicanze nei pazienti con fibrillazione atriale, soprattutto ictus, scompenso cardiaco ed eventi emorragici, ragione per cui i pazienti con fibrillazione atriale che presentino una storia di ipertensione, soprattutto se di lunga durata e non adeguatamente controllata, devono essere considerati a rischio elevato.
La notevole rilevanza dell’ipertensione arteriosa, quale fattore favorente l’insorgenza di fibrillazione atriale, impone da un lato l’opportunità di monitorizzare il ritmo cardiaco nel paziente iperteso, per individuare precocemente l’eventuale insorgenza di questa temibile aritmia, e dall’altro la necessità di ottenere un controllo ottimale della pressione che miri a raggiungere un target <130/80 mmHg, al fine di minimizzare il rischio di insorgenza di fibrillazione atriale e ridurre il rischio di outcome sfavorevoli nei pazienti ipertesi già fibrillanti (6).
Nel paziente iperteso sono di evidente utilità alcuni moderni dispositivi per la misurazione della pressione arteriosa che sono dotati di algoritmi validati per porre il sospetto di fibrillazione o che consentono di registrare una traccia elettrocardiografica per monitorizzare il ritmo cardiaco. A questo riguardo è meritevole di menzione un recente studio condotto in 99 pazienti anziani (Tabella 1), sottoposti simultaneamente a registrazione elettrocardiografica e a misurazione della pressione arteriosa con dispositivo automatico (Omron Complete), provvisto di uno specifico algoritmo per la rilevazione di una possibile fibrillazione atriale. Questo studio ha dimostrato una accuratezza diagnostica dell’87.88% con una sensibilità del 100% ed una specificità dell’84.8% (7) (Tabella 2). L’ampio uso di questi dispositivi nella popolazione di ipertesi potrebbe consentire di individuare una quota non trascurabile di fibrillazione atriale misconosciuta e di impostare precocemente le adeguate strategie terapeutiche e preventive.
Bibliografia
- Ha JT, et al. Benefits and harms of oral anticoagulant therapy in chronic kidney disease: a systematic review and meta-analysis. Ann Intern Med 2019;171:181-189.
- Lip GYH, et al. Hypertension and cardiac arrhythmias: a consensus document from the European Heart Rhythm Association (EHRA) and ESC Council on Hypertension, endorsed by the Heart Rhythm Society (HRS), Asia-Pacific Heart Rhythm Society (APHRS) and Sociedad Latinoamericana de Estimulacion Cardiaca y Electrofisiologia (SOLEACE). Europace 2017;19:891 911.
- Dzeshka MS, et al. Atrial fibrillation and hypertension. Hypertension 2017;70:854-861.
- Pokorney SD. RENal hemodialysis patients ALlocated apixaban versus warfarin in Atrial Fibrillation (RENAL-AF). Presentation at the American Heart Association Annual Scientific Sessions (AHA 2019), Philadelphia, PA, 16 November 2019.
- Violi F, et al. ARAPACIS Study Investigators. Prevalence of peripheral artery disease by abnormal ankle-brachial index in atrial fibrillation: implications for risk and therapy. J Am Coll Cardiol 2013;62:2255-2256.
- Mancia G, et al. Authors/Task Force Members:. 2023 ESH Guidelines for the management of arterial hypertension The Task Force for the management of arterial hypertension of the European Society of Hypertension Endorsed by the European Renal Association (ERA) and the International Society of Hypertension (ISH). J Hypertens. 2023 Jun 21. doi: 10.1097/ HJH.0000000000003480.
- Balanis T, et al. Detection of Atrial Fibrillation Using a Home Blood Pressure Monitor. Vascular Health and Risk Management 2021:17 407–414.
L’ipertensione arteriosa è il più comune fattore di rischio modificabile per l’insorgenza di fibrillazione atriale, in ragione della sua elevata prevalenza nella popolazione e del suo importante ruolo fisiopatologico nella genesi delle alterazioni strutturali a livello cardiaco, che tipicamente favoriscono l’insorgenza di fibrillazione atriale, quali l’ipertrofia ventricolare sinistra, la dilatazione ed il rimodellamento strutturale della parete atriale (1). Il rischio di sviluppare fibrillazione atriale nel paziente iperteso è aumentato di circa il 70% rispetto ai soggetti normotesi (2,3). È interessante notare come il rischio di sviluppare fibrillazione atriale sia aumentato anche nei pazienti con pressione normale-alta (4,5). L’ipertensione arteriosa, inoltre, incrementa il rischio di complicanze nei pazienti con fibrillazione atriale, soprattutto ictus, scompenso cardiaco ed eventi emorragici, ragione per cui i pazienti con fibrillazione atriale che presentino una storia di ipertensione, soprattutto se di lunga durata e non adeguatamente controllata, devono essere considerati a rischio elevato.
La notevole rilevanza dell’ipertensione arteriosa, quale fattore favorente l’insorgenza di fibrillazione atriale, impone da un lato l’opportunità di monitorizzare il ritmo cardiaco nel paziente iperteso, per individuare precocemente l’eventuale insorgenza di questa temibile aritmia, e dall’altro la necessità di ottenere un controllo ottimale della pressione che miri a raggiungere un target <130/80 mmHg, al fine di minimizzare il rischio di insorgenza di fibrillazione atriale e ridurre il rischio di outcome sfavorevoli nei pazienti ipertesi già fibrillanti (6).
Nel paziente iperteso sono di evidente utilità alcuni moderni dispositivi per la misurazione della pressione arteriosa che sono dotati di algoritmi validati per porre il sospetto di fibrillazione o che consentono di registrare una traccia elettrocardiografica per monitorizzare il ritmo cardiaco. A questo riguardo è meritevole di menzione un recente studio condotto in 99 pazienti anziani (Tabella 1), sottoposti simultaneamente a registrazione elettrocardiografica e a misurazione della pressione arteriosa con dispositivo automatico (Omron Complete), provvisto di uno specifico algoritmo per la rilevazione di una possibile fibrillazione atriale. Questo studio ha dimostrato una accuratezza diagnostica dell’87.88% con una sensibilità del 100% ed una specificità dell’84.8% (7) (Tabella 2). L’ampio uso di questi dispositivi nella popolazione di ipertesi potrebbe consentire di individuare una quota non trascurabile di fibrillazione atriale misconosciuta e di impostare precocemente le adeguate strategie terapeutiche e preventive.
Bibliografia
- Ha JT, et al. Benefits and harms of oral anticoagulant therapy in chronic kidney disease: a systematic review and meta-analysis. Ann Intern Med 2019;171:181-189.
- Lip GYH, et al. Hypertension and cardiac arrhythmias: a consensus document from the European Heart Rhythm Association (EHRA) and ESC Council on Hypertension, endorsed by the Heart Rhythm Society (HRS), Asia-Pacific Heart Rhythm Society (APHRS) and Sociedad Latinoamericana de Estimulacion Cardiaca y Electrofisiologia (SOLEACE). Europace 2017;19:891 911.
- Dzeshka MS, et al. Atrial fibrillation and hypertension. Hypertension 2017;70:854-861.
- Pokorney SD. RENal hemodialysis patients ALlocated apixaban versus warfarin in Atrial Fibrillation (RENAL-AF). Presentation at the American Heart Association Annual Scientific Sessions (AHA 2019), Philadelphia, PA, 16 November 2019.
- Violi F, et al. ARAPACIS Study Investigators. Prevalence of peripheral artery disease by abnormal ankle-brachial index in atrial fibrillation: implications for risk and therapy. J Am Coll Cardiol 2013;62:2255-2256.
- Mancia G, et al. Authors/Task Force Members:. 2023 ESH Guidelines for the management of arterial hypertension The Task Force for the management of arterial hypertension of the European Society of Hypertension Endorsed by the European Renal Association (ERA) and the International Society of Hypertension (ISH). J Hypertens. 2023 Jun 21. doi: 10.1097/ HJH.0000000000003480.
- Balanis T, et al. Detection of Atrial Fibrillation Using a Home Blood Pressure Monitor. Vascular Health and Risk Management 2021:17 407–414.
Contenuti correlati
Sempre più studi, nel corso degli ultimi anni, hanno evidenziato un ruolo indipendente dell’obesità per lo sviluppo di fibrillazione atriale (1). I dati delle coorti di Framingham e del Women’s Health Study dimostrano una stretta relazione tra incremento del peso corporeo e rischio di sviluppare fibrillazione atriale (2,3,4). Vari studi hanno evidenziato che circa il [more info]
La prevalenza globale della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è di circa l’11% nella popolazione generale (1). Questa percentuale aumenta considerevolmente nei pazienti con fibrillazione atriale raggiungendo una prevalenza del 23% nei soggetti ultrasessantacinquenni (2). Le ragioni dell’associazione tra BPCO e fibrillazione atriale vanno ricercate principalmente nella condivisione dei fattori di rischio. La BPCO, inoltre, può [more info]
La prevalenza di fibrillazione atriale è circa due volte maggiore nei pazienti diabetici rispetto ai soggetti non diabetici (1) e la sua incidenza aumenta progressivamente con la severità delle complicanze microvascolari del diabete, come retinopatia e malattia renale (2). La stretta associazione tra fibrillazione atriale e diabete mellito trova il suo substrato fisiopatologico nella frequente [more info]